sabato 16 febbraio 2013

Lily Collins intervistata da Collider.com

Mentre Lily Collins era coinvolta in The Mortal Instruments: City of Bones per più di due anni, quasi tutto è cambiato. Che sia il regista, la sceneggiatura o lo studio,  Mortal Instruments è stata una sfida da fare.  Comunque, quando ho visitato il set l’anno scorso con altri reporters, Collins ci ha fatto capire che tutti i cambiamenti dello script lo hanno migliorato. Descrive il film e i cambiamenti così:

“E’ un film fantasy pieno d’azione/avventura che è basato nella realtà e che ha del romanticismo. Penso che dalla prima bozza ad ora, è sicuramente molto più questo, un modo per proiettarsi in futuro, e meno film romantico per adolescenti. Ha anche molto più umorismo della prima bozza grazie alla scrittura di Cassandra. Questa è la bellezza dello scrivere, finisci per ridacchiare mentre lo leggi per qualcosa che Simon ha detto o perché Jace è così vanitoso, e quindi tu ti chiedi, “L’ha detto veramente?” Hanno aggiunto alcune di quelle battute, perché c’è un tono comico, oltre ai momenti dark, che in un certo senso rilassano il pubblico. E sono arguti, per questo sentiamo di più l’impronta di Cassie.”
Oltre a parlare dei cambiamenti dello script, Collins ha parlato di come è entrata nel cast, la sua reazione ai set per le scene d’azione, la sua chimica con Jamie Campbell Bower, le differenze tra The Mortal Instruments e Twilight The Hunger Games, e molto altro.
Domanda: Allora, parliamo della tua testa che sbatte sul tavolo. 
COLLINS: Oh mio Dio. So, nell’ultima ripresa, di aver realmente battuto la testa contro il tavolo. Aiuta molto, devo dire, perché con tutte le cose dello stunt, qualcosa diviene troppo ordinata, e la maggior parte delle mie reazioni sono stati gli “Ow” e le urla. Mentre stavo incidendo la runa sulla mia mano, la macchina che fumava ha cominciato a bruciarmi la pelle. Ho iniziato a gridare “Ow! Ow! Ow!” ma non ho fermato la ripresa. E quando hanno finito, mi hanno detto ‘Cos’era quello…?’ Ed io, “Niente, mi sono realmente bruciata dei marchi sulla pelle.” Ma è divertente e voi siete arrivati in un giorno di riprese d’azione. E’ bello!

Domanda: Ho capito bene, battere la testa è stata l’esperienza più intensa che hai avuto?
COLLINS: Oh, no, no. Mi riferivo ad altro. Parlavo dell’audizione. No, ho avuto molte esperienze intense sentimentali e fisiche sul set… Sto facendo gli stunt con queste (si muove sui tacchi) tutto il tempo, e qualche volta in un mini vestito,  perciò mi sono esercitata in giro per i set. Mi sono fatta così tanti lividi alle 4 di mattina, a tutte le ore della notte, quindi è stato un percorso intenso, ma molto divertente.
Domanda: Qual è stata la tua reazione quando hai avuto questo ruolo? Era qualcosa di cui ti avevano parlato?
COLLINS: Si, in realtà ero una fan della serie prima di essere presa. Ho sempre amato i libri fantasy. Anche crescendo, ho sempre amato la magia e il fantasy. Avendo letto i libri ed essendo familiare con Clary, e ammirandola come personaggio, quando la Screen Gems mi ha legata al progetto originariamente, avevo appena finito Priest. Alcuni dello stesso team erano parte del progetto. Ero emozionata. Ero come una fan, una fan che entra nel cast nel ruolo dell’eroina che ammira. Poi ci sono voluti quasi due anni affinché accadesse. Penso abbia attraversato il processo di cambiamento di mani e il coinvolgimento di nuove persone. Penso che tutto ciò che accade, accade per una ragione perché il team che abbiamo avuto è meraviglioso. Tutti hanno portato qualcosa di nuovo in tavola.
Harald [Zwart] è il registra perfetto per questo progetto perché non è davvero il suo genere, ma lui è molto concentrato sui personaggi e l’emozione. E ha preso questo progetto, che sarebbe potuto essere basato sul CGI, e lo ha basato tutto sulla fisicità e il modo in cui appare, e ha realizzato una storia su delle persone reali in questo mondo fantastico. E’ una storia che sta in piedi da sola, ma anche l’adattamento di un libro. E’ stata la sorpresa più bella mentre filmavamo, vedere costa stava diventando. Ma si, solo il cast di una fan. E’ molto forte.
Avere l’autrice sul set… è stato d’aiuto? Lei ci ha detto che ti sei avvicinata con una paio di domande. 
COLLINS: E’ è stato divertente. Sono entrata nel cast, penso a Dicembre 2010, e non ho mai parlato con Cassie [Clare]. Non avevamo avuto alcun contatto. Poi, l’ho incontrata il venerdì o il sabato prima delle riprese. Perciò c’è stato questo grande incontro e mi hanno detto che “La creatrice era lì” un paio di giorni prima di filmare, quindi ovviamente avevo delle domande. Non volevo ficcanasare troppo in certe domande che avevo su certe scene, perché volevo vedere come procedeva naturalmente. Ma non avevo capito quando sarebbe stata sul set, ed è stato davvero fantastico averla qui, vedere la sua reazione alle cose e avere un input su come stiamo cambiando alcune scene per il film. Anche solo sentire la sua risata e il suo entusiasmo sul set è davvero incredibile. Lei è la creatrice di questo fantasy ed è un onore averla qui e avere la sua benedizione sulle cose. Quando sei fan di qualcosa, la persona che lo ha creato è la ‘migliore’, per questo è  il massimo averla qui e lavorare con Harald e tutti i produttori.
Domanda: Giusto prima parlavamo di come i fan, con un progetto come questo, hanno un’idea propria di come dovrebbe sembrare e come queste persone dovrebbero essere. Essendo tu una fan, ovviamente seguire lo script e il regista, ma c’è qualcosa di quando leggevi che avete messo proprio come immaginavi?
COLLINS: Il set dell’Istituto, che è il posto dove giriamo oggi, nel momento in cui ho camminato lì due settimane fa, mi sono emozionata. E’ letteralmente come l’ho immaginato nella mia testa. Ma c’è di più, quando ho letto il libro, ho sempre immaginato i set. Immagino di meno le persone come i personaggi. E’ soprattutto il mondo in cui vivono, specialmente questo fatto di rune e licantropi. Potrebbe andare in un modo o nell’altro. Speri che prenda la strada più realistica ed è questo quello che hanno fatto con questo progetto, è riconosciuto il fatto che questo è un mondo fantasy, che se non rendiamo reale in qualche modo, perderemo l’audience nel bel mezzo del CGI. Perciò realizzare questi set così intricati e profondi, e la colorazione sullo schermo, in qualche modo invoca lo stato emozionale che normalmente non si assocerebbe ad un’opera fantasy.  Quindi, da fan, penso che il mondo è stato incapsulato molto bene.  
La stessa cosa vale per il casting. Se sei fan di qualcosa, avrai un input su cosa pensi che alcune persone siano buone a fare per certi membri del cast o no. Penso che quello di cui sono più fiera è vedere sorpresi e molto contenti coloro che non volevano determinata persone per Jace o Isabelle o Alec.  Penso che il film abbia un cast perfetto. Tutti hanno portato degli elementi inaspettati. Da fan della serie, hanno incapsulato ogni emozione che avrei voluto avessero quel personaggi.  
Domanda: Parlando del casting, ricordi il test di chimica con Jamie? Ci parli di quell’esperienza?
COLLINS: Anche questo è stato circa due anni fa. Ho letto la parte con un paio di ragazzi differenti. Jamie è arrivato e, l’ho già detto prima, era lui. Era sé stesso. Aveva questo mix perfetto di arguzia, spiritosaggine e vanità nel miglior senso della parola, ma era anche estremamente vulnerabile, emozionante e pieno di emozionati. E’ questo che è Jace. Deve poter entrare in una stanza far voltare tutti, ed è quello che fa Jamie. Si è dedicato così tanto agli stunts e si è concentrato molto per provare che può interpretare questo ruolo e ciò di cui è capace. Ma lui non ha bisogno di provare. E di nuovo, ecco chi è Jace. Non ha dovuto sforzarsi, ecco cos’ho capito in quella stanza. Non avevo avuto le parti da stunts, ovviamente, perché non li facciamo, ma lui ha semplicemente dato tutto quel giorno in quella stanza. Quando ci ha lasciati io mi sono voltata e ho detto a tutti, “Non voglio che cerchiate nessun’altro. Lui è Jace.” Quando ti arriva quel tipo di istinto gutturale, devi seguirlo. Sono così emozionata che voi vediate quello che ha fatto.
Hai appena girato una scena con Jonathan Rhys Meyers.

 COLLINS: E’ così intenso. Si, Jonathan, oh mio dio.
Sembrava che aveste un buon rapporto durante tra una ripresa e l’altra. Ma ovviamente, sullo schermo, è l’antagonista. Com’è saltare fuori e dentro dal personaggio?
COLLINS: E’ pazzesco. Quando giri scene come questa, che è la seconda scena che giro con Jonathan, e nell’altra che ho girato un paio di giorni fa la scorsa settimana, l’ho incontrato per la prima volta. E’ colpa di questa situazione estremamente terrificante. Oggi sono completamente vulnerabile, soprattutto perché sono venuta per lottare contro di lui. Ma entrambe le volte, comprendono piangere e lottare. E’ il momento più intenso del film. E poi ti urlano “Taglia,” e ti chiedono “Stai bene?” e si gioca, si finge di combattere e cose così… è bello essere capaci di avere tutto questo perché è raro che sul set dove ci sono scene emozionanti come questa, l’altra persona vuole interagire normalmente con te subito dopo. Hey, qualche volta hai bisogno del tuo spazio, e vai via per fare qualunque cosa di cui hai bisogno per entrare nella scena.
Ma con questo film, tutto il cast ha un rapporto incredibile. Non importa se stiamo ridendo in una scena e continuiamo a ridere anche dopo, o se è una scena d’azione assurda alle 4 di mattina dove mi spingono verso una scala antincendio e sono piena di lividi e sanguinante e poi, tutti insieme siamo “Ha ha! E’ stato divertente!” in realtà lo rende molto forte perché attraversiamo tutto questo insieme. Anche qualcuno come Jonathan, che è così incredibile, così intenso e così esperto, a lui piace ancora divertirsi. E diventa un’esperienza di gruppo e una sorta di famiglia. Lui interpreta mio padre, per questo è divertente allo stesso tempo…ad un certo punto combatte con me, il secondo dopo fa “Oh, hey figlia…” E’ divertente.

Domanda: In questi due anni, com’è cambiato lo script? Sei passata da uno studio movie ad un film indie, perciò sono curioso di sapere come sono cambiate le cose lungo il percorso.
COLLINS: Lo script è cambiato molteplici volte. Riceviamo delle modifiche molto frequentemente. Una cosa che non mi aspettavo di questo progetto è quanto collaborativo è con gli attori e Harald.  Se siamo nella scena e ci chiediamo “Non so se questo va come vorremmo per questa scena emotiva,” oppure “Questo è un pò rigido qui,” lui ci dice “Bene, cosa volete dire” e si continua con, “Beh, forse qualcosa tra queste battute.” Lui poi dice, “Fantastico! Proviamo così.” Per questo, noi abbiamo la possibilità di rimodellare le nostre scene per vedere come vanno le cose al momento, specialmente ora che stanno arrivando i nuovi attori come Johnny. Lena arriverà presto e anche Jared Harris.  Siamo stati davvero collaborativi in quel senso. Anche avere Cassandra qui che ci aiuta a chiarire le cose che hanno bisogno di essere ridefinite è stato importante e cose così. 
Penso, che Clary sia diventata molto più intraprendente dalla prima sceneggiatura. Alimenta molto le scene. Non è più basato su informazioni buttate lì e una reazione agitata. Gli vengono date delle informazioni ma questa volta lei cerca attivamente una soluzione. Mi è sempre piaciuto questo di lei nei libri. Credo che sia diventata sempre più forte durante le modifiche. Inoltre, c’è del romanticismo nella storia. Che è ovviamente tra Simon, Jace e Clary, ma non è un film su un triangolo amoroso. Ogni personaggio ha una relazione con ogni altro personaggio nella storia. Il romanticismo è solo una porzione di quest’avventura epica. E si, può alimentare alcune scene ed è il fondo della storia, ma non è una storia d’amore che contiene un pò d’azione.
Hai menzionato il fatto che il tuo personaggi è diventato sempre più forte durante le modifiche dell bozze. Ovviamente, ci sono altri young adult basati su eroine femminili. Hunger GamesBeautiful CreaturesTwilight. Come si distingue il tuo personaggio dagli altri?
COLLINS: Perché ogni cinque minuti, letteralmente, le viene detto che qualcosa che credeva fosse vero in realtà è una bugia. Viene gettata in situazioni assurde letteralmente ogni cinque minuti e c’è un conflitto costante con sé stessa, “Come supererò tutto questo?” Il risultato finale è di trovare sua madre e il suo legame con lei è quello a cui si affida durante tutta la storia. Non importa cosa deve affrontare, niente è capace di fermarla. Dato che tutto ciò che le viene detto è basato sul passato e sulla sua famiglia, penso sia una questione personale per lei andare fino in fondo.   [Clary] Incontra tutte queste persone che, durante il percorso, finiscono per aiutarla, ma è una storia che riguarda la scoperta di sé. E dato che è basato su una serie di libri, focalizzandoci sul primo, è lì che lei scopre che non è chi crede di essere.  Ha a che fare con creature a cui non aveva mai creduto o pensato esistessero. Ottiene questo nuovo potere da supereroe con le rune e si scopre capace di vedere quello che gli altri non possono. E’ un’adolescente alla scoperta di sé stessa. Ed è già un gran peso. Poi le tocca scoprire che è una Shadowhunter. Quindi credo che quello che la rende diversa è il fatto che scopre costantemente nuove cose su sé. Ed è il modo in cui affronta queste informazioni per cercare sua madre che alla fine la rendono una storia sulla ricerca di sé. E non si affida a nessun ragazzo, al contrario i ragazzi finiscono per aiutarla a scoprire sempre più cose.

Fonte:ColliderCom
Articolo tradotto e realizzato da @TheMortalInstrumentsItalia 

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